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Visualizzazione dei post da dicembre, 2021
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                     E’ stata la mano di Dio - regia di Paolo Sorrentino Il mare non bagna Napoli e nemmeno le lacrime, in questo “Amarcord”     che non teme confronti con la matrice felliniana , la fonte alla quale si richiamano   quasi tutte le opere di Paolo Sorrentino che di Fellini è,di fatto, l’erede ideale. La scena iniziale, una panoramica del golfo più celebre del mondo, quello da cui partivano i bastimenti “pe’ tierre assai luntane”,   è un abbraccio che non esclude niente e nessuno, piuttosto comprende le tante Napoli che abbiamo conosciuto ed amato attraverso gli occhi e il cuore dei suoi innumerevoli artisti .   A   tutti rende omaggio quest’acqua che gioca con la chiglia dei motoscafi creando uno scenario di grande effetto   che comunica allegria e gioia di vivere! Apriamo la mente accogliamo anche questa Napoli. E’ il tassello mancante di quella geografia, anche calcistica, che premiava sempre e soltanto il Nord e che si è dovuta ricredere dinanzi   al “genio-Maradon
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                                                     Il Potere del cane- Regia di Jane Campion Perfetta questa uscita, in piena persistente angoscia pandemica, dell’ultima fatica della Campion, regista che abbiamo amato e apprezzato sin dagli esordi perché ci ha regalato splendidi ritratti di donne che hanno sfidato le epoche in cui sono vissute, sfoderando intelligenza, coraggio, dignità, senza  mai rinunciare alla grazia, alla  forza  che danno i sentimenti, senza mai perdere il fascino di quel mistero che si cela dietro l’”essere donna”, almeno nel senso in cui lo intendono, convenzionalmente, gli uomini. Non stupisce che la regista abbia scelto -ed è  la prima volta che accade nella storia del cinema- di cimentarsi in un genere esclusivo appannaggio dei maschi, il western! Ha così regalato ad esso una seconda giovinezza, più consapevole e matura che tanto può aiutarci a leggere questo presente confuso e malato che viviamo. “Il potere del cane”, premiato a Venezia con il “Leone d’
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                                              "  Strappare lungo i bordi"-   Regia di Zerocalcare Il tema del “Doppio” è antico come il mondo. Nato nei libri sacri di tutte le culture,   è passato alle fiabe, alla letteratura al teatro   e a tutt’oggi è onnipresente e trasversale a tutte le arti. Il suo fascino ha stregato artisti di tutte le epoche,   che lo hanno adottato perché è l’unico modo per rendere la complessità della psiche umana e sfidare l’impossibilità di rappresentarla,   se non ricorrendo a   espedienti   estetici come il simbolo, l’allegoria, la metafora. E’ così che sono nate figure come Virgilio per Dante, Sancho Panza e Don Chisciotte per Cervantes, Astolfo, creatura fantastica che Ariosto, nel suo Orlando Furioso, spedì sulla luna per recuperare il senno degli uomini; Ariel   (e non solo) lo spirito dell’aria, per Shakespeare! Che cosa era quel Mosè cui Michelangelo tirò il martello con cui lo aveva scolpito, se non un uomo perfetto cui mancava solo la