Intervista impossibile a García Marquez (Laboratorio di sceneggiatura della scuola internazionale di cinema di Cuba) Maestro, posso rubarle qualche minuto? Prego! Ho lasciato liberi i miei alunni e riprenderemo tra un po’. Comunque, Gabo, mi chiami Gabo, qui tutti mi chiamano così! Allora, maestro, lei si definisce uno che racconta storie, non l’intellettuale cui si può chiedere un parere su tutto. Meno che mai colui che ha le risposte su tutto. Escludiamo il tutto, focalizziamo qualcosa; per esempio, come costruisce un racconto? Leggo, leggo moltissimo perché ogni racconto, anche il più bislacco e banale deve, a mio avviso, poggiare su di una verità, rintracciabile e attendibile nel contesto in cui è ambientata. Eppure il fascino dei suoi racconti!... Anche i più realistici trascinano come un fiume in piena verso una dimensione autenticamente fantastica. Qual è il suo segreto?
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Ho scritto questo articolo nel 2016, per la rivista dell’AIIG,Geografia per le scuole. Lo ripropongo qui perché i fatti cui alludono i film scelti sono a tutt’oggi di tragica, pressante attualità. CINEMA E GEOGRAFIA Una volta il giro del mondo si faceva in 80 giorni, oggi i viaggi low-cost ce lo assicurano per molto meno, ma il turista mordi e fuggi torna a casa confuso e a volte nemmeno ricorda di essere partito. Eppure si può viaggiare anche grazie al cinema, meravigliosa sintesi di “verità e bellezza, che ha saputo meglio di ogni altro mezzo con cui l’umanità ha espresso se stessa, ricreare il mondo, farlo conoscere come mai avremmo sperato. Per dirla con Sartre a far sì che “nessuno possa ignorarlo né in alcun modo potersene dichiarare innocente”. E’ in quest’ottica che invito a seguire questa carrellata di film che non può né vuole essere esaustiva, ma che, attraverso pochi cenni ed allusioni che le immagini suggeriscono, i