Il PROCESSO
Qualcuno doveva aver calunniato Joseph K. perché senza che avesse fatto nulla di male, una bella mattina , lo arrestarono. La cuoca della signora Grubach, la sua affittacamere, che, ogni mattina, gli portava la colazione, quel giorno non comparve.
Bussarono alla porta e un uomo che K. non aveva mai visto prima d'allora, si fece avanti
"Lei chi è"?- disse K.-"Io non voglio né rimanere qui, né parlare con lei finché non si sarà presentato"! ...Fece allora per avvicinarsi alla porta.
"No , lei non può uscire, lei è in arresto! Noi siamo stati mandati qua per dirglielo. Ora vada in camera sua e aspetti- la procedura è ormai iniziata e a suo tempo saprà tutto".
"Permettono"?-chiese K- e, passando rapido. tra i due guardiani, rientrò in camera sua per prendere i documenti di riconoscimento.
Mentre rientrava nella stanza accanto, si aprì la porta di faccia e comparve la signora Grubach, ma non potè vederla che di sfuggita perché appena essa scorse K., fu presa da un palese imbarazzo, chiese scusa e scomparve.
"Entri" avrebbe voluto dire K. , ma rimase fermo in mezzo alla stanza con le sue carte in mano a guardare la porta che non si riapriva e si scosse solo a un richiamo dei guardiani, che sedevano presso la finestra aperta e, come K. ora si accorse, mangiavano la sua colazione!
"Perché non è entrata"?! - Chiese egli - rivolto ai due guardiani.
"Non può entrare -disse- il guardiano più alto- lei è in arresto"!
Da "Il Processo"- Franz Kafka
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