Edipo a Colono
Ben più solare e gradevole il paesaggio che fa da sfondo al viaggio di Edipo, verso la meta dell'esilio dove poter finalmente, espiare la colpa e trascorrere una serena vecchiaia. Cieco, affranto dal dolore per il peccato che lo ha reso sposo della madre e padre dei suoi figli, si avvia verso la redenzione e l'oblio. Lo accompagna Antigone, la figlia, che con tanto amore, tanta tenerezza, gli fa da guida e lo sorregge, per rendergli più agevole il cammino.
Edipo: A quale terra siamo giunti, Antigone, figlia di questo vecchio che non vede, dimmi, a quale città, di quale gente? Chi oggi accoglierà l'errante Edipo, con piccole elemosine? Poco domanda Edipo, m'ha insegnato il dolore a contentarmi e questo lungo tempo che ho vissuto e che sempre m'è accanto, e poi, me lo ha insegnato il cuore mio con la sua stessa innata nobiltà. Ma...figlia mia, se vedi qualche seggio...fammi sapere e riposare, figlia, e domandiamo, intanto, dove siamo.
Antigone: Edipo, padre mio che soffri tanto, io vedo delle torri in lontananza, che vegliano dall'alto una città! E' sacro questo luogo, da quel che posso immaginare io, tutto verde d'allori, ulivi e viti, e fitti, in quel fogliame cantano dolcemente gli usignoli. Siediti qui su questa scabra pietra, ché lunga strada hai fatto, per un vecchio!
Edipo: Ah, gente che assomiglia proprio in tutto, per natura e per vita ai costumi d'Egitto! Lì, i maschi in casa a tessere la tela, le donne fuori casa, a guadagnare il pane quotidiano. Così, quelli di voi, figlioli miei, cui spettava lottare per la vita, restano a casa come verginelle, ed invece voi due vi trascinate il peso grande, delle mie miserie. Questa qui, la mia Antigone, da quando non è più una bambina, sempre errando con me, la poveretta, eccola, fa da guida a questo vecchio, aggirandosi scalza ed affamata per foreste selvagge, sopportando la violenza del sole e della pioggia e, a vivere tranquilla a casa sua non pensa, poverina, purché il padre abbia di che nutrirsi: a questo pensa!
( Il dialogo è tratto da: "Edipo a Colono" - Sofocle )
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