" L’ origine del mondo”- regia di Laurent Lafitte - (2020)

Il complesso di Edipo torna a far parlare di sé e si impone alla nostra attenzione con questo film dal titolo spudoratamente emblematico: “L’Origine del mondo”, ispirato al quadro omonimo di Courbet. Laurent Lafitte, attore protagonista, e regista in questo caso, ripropone il dramma classico, ma lo fa con una naturalezza e un senso dello humor che ci fa sorvolare su qualche particolare piccante e poi concentrare su di una vicenda che ha, a dir poco, del paradossale. Essa viene raccontata, con originalità e fantasia mediante quadri e “comic situations” che si inseguono a ritmo incalzante, grazie ad un’interpretazione magistrale di attori, perfettamente complici fra di loro e in sintonia con il ruolo che svolgono. In tempi di femminismo radicale,  questa sincera confessione di quanto, anche nel secondo millennio, sia difficile per un uomo diventare “uomo”, recidere il cordone ombelicale e vivere una vita affettiva serena ed appagante, non è da disprezzare e  calza a pennello per il  giorno di S. Valentino. E’ un arcobaleno, una sorta di ponte lanciato alle donne “che hanno intelletto d’amore” (direbbe Dante Alighieri), un invito alle coppie in crisi a deporre le armi, incontrarsi a metà, a sorridere delle reciproche fragilità, a compensarle insieme e sforzarsi di comprendersi con amore e tenerezza. Non è un caso  che questa piccola storia di straordinaria follia abbia come sfondo Parigi  che questa volta si lascia osservare dall’interno  di lussuosi   focolari domestici  per poi offrirsi come emblema di tutte le contraddizioni della nostra epoca. Benessere, libertà, agiatezza, eleganza, cultura, gusto non possono appagare "in toto", l’essere umano, non aiutano, come accade in questo caso, a rimarginare le ferite dell’infanzia  o a sciogliere quei dubbi che un rapporto non proprio felicissimo coi genitori ha , anche involontariamente, seminato. Brigitte, la madre, mirabilmente interpretata da una delicata quasi evanescente Helen Vincent, ha creato, sia pur sforzandosi di essere ineccepibile con entrambi i figli,  per motivi che alla fine, costretta dagli eventi, chiarirà,  una distanza quasi incolmabile tra di lei e il figlio maschio, tale da condizionargli la vita sentimentale   e  procurargli una strana, rara, patologia psico-somatica.

Valerie, la nuora,  nel  tentativo di salvare  la vita al marito , piuttosto che ricorrere ad un sano colloquio con un terapeuta esperto in problemi di coppia, ha la “brillante “ idea di rivolgersi a Margot, la ricchissima “coach olistica”, una via di mezzo tra una venditrice di pomata per calli e una cartomante che, a giudicare dal lusso dell’appartamento che può permettersi, è riuscita a plagiare mezza Parigi. Jean louis, suo malgrado si lascia convincere e vanno a trovare Margot. La maga intuisce subito la natura del problema e fornirà  una strabiliante soluzione, da attuare però tempestivamente perché il rischio non è solo l’infelicità e la conseguente rottura del matrimonio, ma addirittura la morte, giacché Jean louis soffre di un’anomala assenza di battito cardiaco. Egli dovrà dunque, per consiglio della guru, fotografare la fonte da cui è venuto al mondo e riportargliela in foto- non virtuale né scaricata dal web- si badi bene! Solo così si potrà appagare Karunga, quel potere supremo da cui tutto dipende e che, solo, potrà risolvere il caso.

Seguono dunque una serie di esilaranti “qui pro quo”, in cui verrà coinvolto anche il compagno delle medie di Jean Louis, un uomo ingenuo e sprovveduto,  caratterialmente debole, e dunque facile da convincere  a compiere un’impresa tanto assurda quanto indecente. Avrebbe dovuto infatti , lui che era veterinario, spacciarsi per ginecologo e convincere la madre dell’amico a farsi visitare e quindi poter scattare quella foto di cui Jean Louis aveva urgente bisogno!   Non è il caso di rivelare altro perché si perderebbe il gusto delle tante gag e sorprese che la storia riserva.

A differenza della tragedia classica infine, il nostro Edipo, non si accecherà,  riuscirà ad appropriarsi, come gli è stato suggerito, sotto forma di immagine, della “fonte della sua vita” e sublimando così il tabù dell’incesto, diventerà finalmente adulto,   più consapevole, maturo, e anche felice di poter essere, a sua volta, padre.

Una sola perplessità  gli rimane e la confesserà, un po' preoccupato alla moglie: Ce la farò a vivere accanto ad una madre?!?

                                                                                                                                                                                                                                                   Jolanda Elettra Di Stefano

Regia: Laurent Lafitte

Attori protagonisti: Laurent Lafitte - Karin Viard- Helen Vincent - Vincent Macaigne-

                                 Nicole Garcia

Sceneggiatura: Sebastian Thiery

        

Commenti

Post popolari in questo blog