“ VERMIGLIO ” (2024), regia di Maura Delpero Del mio scudo si fa bello uno dei Sai. Presso un cespuglio lo dovetti lasciare e mi dispiacque : che bellezza di scudo! Ma salvai la pelle! Al diavolo! Non me ne importa più nulla, ne avrò un altro migliore! E’ questa in sintesi la tesi di ”Vermiglio”, il film di Maura Delpero, già “Leone d’argento” a Venezia (2024) e già scelto per rappresentare l’Italia ai prossimi Oscar. Ottima accoglienza dunque e ottimo lancio! Lontanissimi nel tempo e nello spazio, i sopra citati versi di Archiloco (poeta greco del V sec. A.C.), riassumono, se non la trama, il nocciolo di essa: la guerra e tutti i suoi disastri, il prima e il dopo, l’angoscia dell’attesa da parte delle famiglie di coloro che sono stati costretti a partire, il ritorno mai scontato e non sempre, quando avviene, nella giusta direzione, con tutte le conseguenze del caso. Effetti collaterali di quella che è una “sconfitta”, ancor prima che si combatta, come
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" LA MISURA DEL DUBBIO " (2024), Regia di Daniel Auteuil Se fosse una storia inventata, l’avrebbe scritta Simenon e avrebbe avuto un epilogo inequivocabile e appagante , invece “ La misura del dubbio” ci fa conoscere un fatto realmente accaduto; dunque, dopo averlo seguito col fiato sospeso, indotto da una buona dose di suspence, sapientemente orchestrata da un montaggio ad essa complice, assistiamo ad un finale che spiazza e delude non poco; si rimane con la sensazione che qualcosa non quadri e che il caso necessiti di ulteriori indagini e approfondimenti. Desta non poche perplessità, per esempio, il fatto che l’imputato si rassegni a scontare la pena, rifiutando anche il ricorso in appello che l’avvocato difensore, assegnatogli d’ufficio, gli consiglia vivamente, puntando sul fatto che le prove che lo incriminerebbero sono del tutto irrilevanti, se non addirittura al limite del ridicolo! La giustizia, come troppo spesso accade, latita ed