“Don’t Look Up” - Cronaca di una catastrofe annunciata: film avvincente, interessante, pioggia di spunti, sollecitazioni, proposte di discussione, interrogativi che chiedono adeguate risposte, domande che dobbiamo porci se vogliamo dare un senso alla nostra vita e non lasciare spazio solo a desolazione e sconforto, a un mondo quale lo ha già descritto McCarhty, nel suo apocalittico "La strada”. Come in un fast-food, Adam Mckay, il regista, ammannisce un piatto unico, un insieme di cibi che lo spettatore come l’”affamato”, ingoia con velocità, ma vorrebbe poi vomitare perché si accorge che ha fagocitato il suo stesso essere! Più che il bisogno, la fame, quello che lo spingeva a ingurgitare quel “cibo”, era la voglia di nasconderlo da qualche parte e non sentirsene responsabile! Intendo dire che l’autore mette troppa carne al fuoco ed essa fa più fumo che arrosto; il fumo si sa, è più tossico di tutto ciò di cui , ci si vorrebbe disfare, gettando
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